Sant'Agostino, vescovo e dottore della Chiesa, prega per noi!
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Sant'Agostino, vescovo e dottore della Chiesa, prega per noi!

Jun 07, 2023

SANTI E ARTE: La festa di Sant'Agostino è il 28 agosto.

Chiunque dubiti della centralità di Sant'Agostino nella teologia cattolica deve considerare che (a) egli è considerato il più grande tra i Padri della Chiesa occidentali durante l'era patristica e che (b) nessun altro è così citato nella teologia occidentale fino a Sant'Agostino. Tommaso d'Aquino arriva intorno a 850 anni.

Nato a Tagaste (l'attuale Souk-Ahras in Algeria) nel novembre del 354 da madre cristiana (Santa Monica) e padre pagano (poi convertito) (Patricius), Agostino era intelligente. Monica lo iscrisse come catecumeno ma, passato il pericolo per la sua vita, Agostino rinviò a ricevere il sacramento. Suo padre lo mandò a Cartagine per essere istruito, ma cedette alle lusinghe della grande città, inclusa la fornicazione, avendo un figlio (Adeodato, "dato da Dio") mentre era lì. L'esposizione alla filosofia spostò l'attenzione di Agostino, e questo è il periodo in cui entrò in contatto con i manichei, dualisti estremi che trattavano il bene e il male come due principi uguali dell'essere. Rimarrà sotto la loro influenza per circa nove anni prima di rompere con loro.

Agostino si lanciò quindi in una illustre carriera come insegnante di grammatica, scrittore raffinato e retore. Ma rimase irrequieto, non convinto che tutto il suo sapere lo portasse da qualche parte. Santa Monica, addolorata dalla sua vita immorale e dai vicoli ciechi intellettuali di suo figlio, continuò a pregare per lui.

Alla fine, Agostino si è recato (con Monica) in Europa. Fu a Milano che finalmente si convertì al cristianesimo. Iniziò lo studio della dottrina cristiana e, nella Pasqua del 387, fu battezzato (insieme ad Adeodato) da sant'Ambrogio di Milano. Per chi vuole leggere l'emozionante itinerario del soggiorno spirituale e intellettuale di Agostino, leggere le sue Confessioni, qui.

Alla fine, Agostino tornò a Tagaste, dove sperava di condurre una sorta di vita monastica (componendo anche una regola a tal fine). Non doveva essere così. A grande richiesta, Agostino alla fine cedette e fu ordinato sacerdote nel 391. Come sacerdote, mise le sue formidabili capacità oratorie e il suo intelletto per confutare l'eresia (il manicheismo macchiava ancora la regione). Nel 396 Valerio, vescovo di Ippona, lo ordinò vescovo coadiutore, sede che Agostino avrebbe mantenuto 34 anni.

Come vescovo, unì i suoi ideali monastici con la sua azione pastorale. Fu significativo anche per la sua prodigiosa opera intellettuale, confutando numerose eresie. Alcuni degli errori principali includevano il manicheismo, il donatismo, il pelagianesimo e l’arianesimo.

Come notato in precedenza, il manicheismo trattava il bene e il male come principi coeguali, quasi come se esistessero un “dio buono” e un “dio malvagio”. Spinto abbastanza forte, ottieni un mondo diviso. Agostino ha lottato con il problema del male per tutta la vita – sia come problema teorico che come peccatore pratico – ma ha formulato la soluzione di questo problema metafisico che i cattolici ancora seguono. Il male non è “qualcosa” in sé. Infatti è l'assenza di qualcosa: il male è l'assenza del bene, il bene che dovrebbe essere presente ma non lo è. Diciamo che la natura detesta il vuoto, il vuoto. Lo stesso vale per l’ordine morale: la mancanza di bene che dovrebbe ma non esiste è profondamente dirompente. Ma riconosce anche che il bene e il male non sono sullo stesso livello, né sono “opzioni” coeguali.

Il Nord Africa era un centro importante del cristianesimo primitivo, il che significava che era anche un luogo importante di persecuzione. Ai tempi di Agostino quell'epoca era passata: Costantino legalizzò il cristianesimo con l'editto di Milano del 313. Ma come il male, anche se non-essere, lascia ancora segni. Uno di questi era cosa fare con gli apostati, cioè con coloro che erano stati battezzati come cristiani ma, sotto la pressione della persecuzione, avevano rinnegato la loro fede. Molti cristiani erano stati martirizzati, quindi nessuno voleva dare un lasciapassare agli apostati.

D’altro canto alcuni di quegli apostati erano sacerdoti o vescovi. Poiché i poteri (in opposizione alla giurisdizione) di ordinazione non possono essere tolti, sarebbero validi i sacramenti celebrati da tale clero apostata? Le domande porrebbero un problema enorme, perché come si potrebbe mai sapere – allora o adesso – se il ministro di un sacramento è sufficientemente degno? Agostino dovrà distinguere la dignità personale del ministro dall'atto sacramentale. Quando celebra un sacramento, il sacerdote agisce in persona Christi (“nella persona di Cristo”). Finché fa ciò che la Chiesa intende, cioè compie correttamente il rito sacramentale con materia e forma adeguate, con l'intenzione di fare ciò che fa la Chiesa (ad esempio, battezzare, consacrare, ungere) avviene il sacramento. La sua dignità morale, pur non essendo significativa rispetto alla propria salvezza, non “annulla” né impedisce l'opera di Dio nel sacramento.